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IMPIANTI BIOMETANO – L’ultimo assalto alla Marsica est

12,00 

SITe.it / Quaderni: Q1

Testata SITe.it, Reg. Trib. Avezzano n. 141/1998

articoli di: Angelo Venti e Claudio Abruzzo

Editore: Aleph editrice

ISBN: 9788894251067

 © 2019: Aleph editrice

Pagine: 100

Formato: cm 15×21

Informazioni aggiuntive

Descrizione

IMPIANTI BIOMETANO

l’ultimo assalto alla Marsica est

***

SITe.it / Quaderni: Q1

Testata giornalistica SITe.it, Reg. Trib. Avezzano n. 141/1998

articoli di: Angelo Venti e Claudio Abruzzo

Editore: Aleph editrice

SITe.it / Quaderni: Q 1

ISBN: 9788894251067

 © 2019: Aleph editrice

Pagine: 100

Formato: cm 15×21

***

Questo primo Quaderno di site.it raccoglie una serie di 25 articoli pubblicati nell’edizione online tra il 6 settembre e il 18 dicembre 2019.
Inizia con la notizia del sostanziale espresso dagli uffici regionali alla Biometano Energy srl che vuole realizzare a Collarmele un impianto per la produzione di biometano e finisce con il Muro di gomma con cui i Comuni della Marsica est ritardano l’accesso agli atti relativi a tutti gli impianti per la produzione di energie alternative presenti nei loro territori.

Una serie di articoli che va oltre la pubblicazione acritica di comunicati, resoconti di assemblee o la cronaca spicciola e che assume i contorni dell’inchiesta giornalistica. Il filo conduttore è l’iter autorizzativo dell’impianto della Biometano energy srl, ma dalla lettura cronologica dei vari pezzi emerge uno spaccato preoccupante sulla presenza di un altissimo numero di grandi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tutti concentrati in 4 comuni della Marsica est: Collarmele, Cerchio, Pescina e San Benedetto dei Marsi.

Tutto inizia con la Biometano energy srl che ha presentato in Regione una richiesta di autorizzazione per un impianto per la produzione di biometano di 1 Mw di potenza. il progetto prevede la trasformazione di 113mila tonnellate annue di materie organiche recuperate dai residui delle attività agricole e zootecniche, che verrebbero reperite nel comprensorio marsicano.
Parte così per caso una inchiesta giornalistica che, tralasciando volutamente le questioni ambientali connesse a questa tipologia di impianti, si concentra piuttosto sugli aspetti che spesso, da qualche tempo, vengono colpevolmente trascurati dalla stampa. E puntuali arrivano le reazioni della ditta proponente, che invia un comunicato stampa con …minacce alla stampa: avvertimenti velati che la nostra redazione rende pubblici e rispedisce al mittente. E tira dritto.

Negli articoli si analizzano aspetti come la composizione societaria e il capitale sociale della ditta proponente, la compravendita dei terreni interessati dall’intervento oppure si ricordano le altre iniziative simili presentate in passato, sempre nella stessa zona, da alcuni dei soci. E si incrociano i dati.

Ma si analizzano anche questioni scottanti. Come quella sulla validità dei contratti esibiti in Regione per ottenere l’autorizzazione necessaria all’impianto: contratti relativi alla fornitura degli scarti necessari alla sua alimentazione e contratti per lo smaltimento sui terreni agricoli delle decine di migliaia di tonnellate di digestato risultante dalla lavorazione.

Una questione, questa dei contratti, che si rivelerà presto spinosa.

Appena pubblichiamo le liste con i nomi dei fornitori degli scarti e degli utilizzatori del digestato, la querelle dei contratti diventa dirompente. L’attenzione si concentra su quelli firmati tra Biometano energy srl e un consorzio di produttori fucensi, l’Opoa Marsia. Ma diversi associati si dicono all’oscuro di tutto: ”Non ne sapevamo nulla”, ci dichiarano. E mettono addirittura in discussione la loro stessa validità: “Chiunque ha firmato quel preliminare non poteva farlo in quanto i terreni vengono coltivati dai singoli soci”.

Lo scontro – tra minacce di denunce, colpi bassi e avvertimenti incrociati – si trasferisce così all’interno dell’Opoa Marsia e l’intera partita rischia di essere giocata tutta sul filo del suo statuto. E del codice penale. A firmare il contratto il solo Presidente, Luigi D’Apice, a contestarlo diversi associati che parlano esplicitamente di “contratti falsi” e di violazioni dello statuto del consorzio. La Regione sospende l’iter di approvazione dell’impianto dopo la richiesta di Accesso agli atti presentata da Stefano Fabrizi, Direttore di Confagricoltura L’Aquila e Vicepresidente di Opoa Marsia. Nella nota Fabrizi fa presente alla Regione:

di aver fatto un’attenta ricerca presso gli uffici di OPOA Marsia Soc. Coop. Agr. Srl e non avendo trovato nessuno dei contratti richiamati […] ne ha fatto richiesta al Presidente e all’Amministratore Delegato. Quest’ultimo ha riferito di non essere a conoscenza di questi contratti […]. Lo stesso Presidente D’Apice ha assicurato di non aver firmato altri contratti di fornitura di sottoprodotti con la Biometano Energy srl, né contratti per la messa a disposizione di 2000 ettari di terreno su cui distribuire il digestato prodotto – al di fuori – di soli due contratti per la fornitura di digestato”.

L’Affaire contratti, già serio, diventa serissimo e dalle scrivanie della Regione finisce anche su quelle delle Procure. Un esposto viene presentato dal Comitato insieme per la tutela della salute, ambiente e territorio, insieme ai sindaci di Collarmele, Pescina e San Benedetto dei Marsi e anche privati cittadini. Ad essere a rischio è l’approvazione stessa dell’impianto.

Dalla lettura degli articoli emerge in filigrana anche una seconda trama: un altro progetto giace in Regione. Si tratta di un altro impianto da 1 Mw di potenza per la produzione di biometano ed ammendanti organici della Make Energy soc. agricola srl, con sede legale a Collarmele in via Fonte Nuova 73: sede che a un nostro sopralluogo si rivelerà essere un edificio abbandonato. L’impianto è localizzato a poco più di mille metri dall’area indicata nel progetto della Biometano energy srl e a meno di 700 metri dall’impianto già in funzione della Think Eco Agri società agricola srl.

In un nostro sopralluogo a questo impianto già realizzato ci scappa anche lo scoop: scopriamo consistenti perdite di liquame disperse nei terreni circostanti: perdite che puntualmente denunciamo su site.it.

Dai controlli societari emergono altre sorprese. La Make energy soc agricola srl e la Think eco agri agricola srl fanno parte di una rete di società il cui controllo è riconducibile alle stesse persone: nel mucchio anche la Think eco srl, che è proprietaria sempre a Collarmele di un campo fotovoltaico da 1 Mw. Viene così il sospetto che il fenomeno degli intrecci societari potrebbe essere molto più esteso, rendendo di fatto opachi i destinatari finali degli incentivi.

E’ un fatto che nei 4 comuni della Marsica est tra eolico, fotovoltaico e ora le biomasse la concentrazione di grandi impianti per la produzione di energia da fonti alternative e altissima ed è molto superiore alla media nazionale. In appendice a questo Quaderno abbiamo pubblicato anche l’elenco degli articoli di SITe.it su eolico e fotovoltaico nella Marsica.
Una montagna di soldi. Si tratta di decine di milioni di euro di incentivi pubblici che ogni anno dal Gse finiscono nelle tasche di società di cui al momento si ignora la composizione. Milioni di euro che è bene ricordarlo vengono prelevati dalle nostre tasche, ogni 2 mesi attraverso le bollette della corrente.

Decidiamo perciò di approfondire, partendo dalla raccolta di dati certi. Il 24 ottobre scorso presentiamo nei 4 comuni una richiesta di accesso agli atti di tutta la documentazione relativa a: Numero degli impianti, Tipologia e Potenza istallata, Accesso agli incentivi pubblici, Nomi dei beneficiari degli incentivi, Convenzioni con i Comuni e consistenza degli eventuali Ristori ambientali per le popolazioni interessate.
La norma sull’Accesso generalizzato prevede che le Amministrazioni interpellate hanno 30 giorni di tempo per rispondere: ne passano invece 53 senza che ci venga comunicato quando e come vedere quelle carte che – lo ricordiamo per inciso – sono pubbliche.
Dai quattro Comuni della Marsica est il silenzio è assordante.
Così il 13 dicembre ripresentiamo la stessa richiesta, indirizzata per il riesame al “Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza” dei rispettivi Comuni. Hanno altri 20 giorni di tempo. Attendiamo fiduciosi.

Infine una nota positiva. il Comune di Collarmele, lo stesso giorno del nostro articolo sugli sversamenti di liquami dall’impianto di biogas della Think eco agri società agricola srl, emette una “Ordinanza per interventi di adeguamento, cessazione, rimozione deposito materiali solidi e sversamento liquidi al suolo impianto biogas in loc. La Forma”. E gira l’ordinanza ad Asl, Arta, Regione, carabinieri e Procura.
Buona lettura.

La redazione di SITe.it